
Cosa ho imparato da Don Ciotti
I giovani, il futuro, la solidarietà e l’urgenza della lotta nelle parole di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita agli ultimi.
C’è chi nasce con il dono della semplicità e della chiarezza e Don Luigi Ciotti è sicuramente una di queste persone. Se a questo aggiungiamo una grandissima dose di generosità, di amore per il genere umano e di coraggio, la miscela è a dir poco esplosiva.
In una brumosa serata di fine inverno, illuminata da un’enorme luna piena, il padre fondatore di LIBERA e ABELE ha fatto visita alla mia città, Conegliano, portando una ventata di energia positiva e voglia di cambiamento.
Non saprei come sdebitarmi con lui per le tante e belle parole che ci ha regalato, se non promettendo a me stessa di fare tesoro di tutto ciò che ho ascoltato.
Lascio qui di seguito, ad uso e consumo di chiunque vorrà, alcuni pensieri sparsi, per cercare di fare un po’ di ordine nella mia mente ma soprattutto per non dimenticare le sue parole più significative:
- Siamo tutti esseri fragili ma insieme possiamo fare grandissime cose se ragioniamo come un “NOI” e non come tanti “IO” separati;
- L’accoglienza è la base della vita; senza accoglienza non può esserci “NOI”, non può esserci la ricchezza data dalla diversità, ma solo tanta solitudine, senso d’impotenza, disperazione;
- Non bisogna aspettare che succeda qualcosa, che il destino si compia: siamo noi, con le nostre azioni, le nostre scelte quotidiane a plasmare la nostra vita e la società in cui viviamo, per andare incontro al futuro e non esserne travolti. Non si può delegare agli altri la nostra vita;
- La città deve avere un compito “educativo”: l’educazione non può esserci senza la cultura e la città deve essere in grado di offrire a tutti l’opportunità di essere educati, promuovendo la cultura e creando luoghi educativi;
- I giovani hanno bisogno di messaggi di speranza e positività; sono alla continua ricerca di qualcuno disposti ad ascoltarli e di esempi costruttivi e di coerenza, ma soprattutto hanno un enorme bisogno di essere coinvolti “praticamente” nelle scelte, nei progetti che determinano il loro futuro. Lo dimostrano i tanti giovani impegnati in LIBERA o nei movimenti per la salvaguardia dell’ambiente;
- Non ha importanza dimostrare che Dio esiste; ciò che conta è sapere sempre da che parte sta e stare dalla sua parte (ovviamente non sta dalla parte di chi non soccorre le persone in mare o in difficoltà, ma sempre con gli ultimi della terra, giusto per chiarire); ma soprattutto
- La mafia è ovunque e non dobbiamo mai abbassare la guardia.
Concludo con due frasi di Martin Luther King con cui Don Ciotti ci ha salutati:
“Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti.”
“Solo quando è molto buio si possono vedere le stelle.”
Grazie Don Ciotti per aver illuminato le nostre menti.

